Ritorno dall'India, di Abraham B. Yehoshua

 “What’s in a book” 1.

 di Debora Vagnoni

Ritorno dall’India, di Abraham B. Yehoshua (trad. di Alessandro Guetta ed Elena Loewental), Torino, Einaudi, 1999.

“In India? - domandai stupito, -Perché proprio in India? Ma Hishin rideva divertito della piccola sorpresa:” Sì, proprio in India, perché Lazar sta cercando un medico che lo accompagni in una piccola spedizione da quelle parti.”

Siamo a Gerusalemme. Un giovane medico conduce il tirocinio in ospedale con la speranza di entrare a far parte del reparto di chirurgia ma, invece di ricevere una proposta di assunzione, si sente offrire dal primario Hishin, che vede in lui invece un valido internista e ha già scelto un sostituto, una singolare proposta: dovrà accompagnare in India in qualità di medico il direttore dell’ospedale, Lazar, e sua moglie, per poter curare la loro figlia, che nel suo viaggio ha contratto l’epatite, e convincerla a tornare a casa. Sull’onda della delusione per quello che sente come un fallimento professionale, il medico accetta: “Si vuole dunque sbarazzare di me, constatai con una fitta di dolore; non aspetta nemmeno il mese che manca alla fine del mio anno di prova”.

Così come anche noi, a volte, ci avventuriamo in viaggi ed esperienze di cui non conosciamo le coordinate, sospinti da una delusione o semplicemente da un desiderio di fuga, allo stesso modo Benij Rubin accetta il breve viaggio (breve per tempi e modi) con la coppia di coniugi, soccorre la ragazza, affascinata dalla cultura indiana, e rimane anche lui soggiogato: non solo dall’India, con  cui entra a contatto nei suoi aspetti più realistici, ma da un nuovo, imprevisto e impopolare amore: quello per una donna matura, non appariscente né tantomeno compiacente nei suoi confronti, la moglie di Lazar. Proprio a partire dal suo ritorno a Gerusalemme, ha inizio in realtà il suo viaggio interiore, che lo metterà a confronto con aspetti di se stesso fino a quel momento ignoti. Forse uno dei nuclei più importanti del romanzo è proprio il tema del 'ritorno' a se stessi dopo un'esperienza importante che ci ha provato o in ogni caso lasciato un segno: è lì che inizia allora il nostro vero viaggio di analisi e conseguente trasformazione.

Letto più volte, in vari momenti della mia vita, questo libro mi affascina ogni volta per la ricchezza di dettagli anche realistici, per la prosa potente eppure leggera e l’immancabile immedesimazione nei personaggi e nelle loro psicologie. E voi? In quale di essi vi immedesimerete? A voi la scelta.

 

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