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 What's in a book n.5 Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita, Ponte alle Grazie 2021. Come l'antiporta di un libro antico e prezioso, ad aprire il libro c'è l'immagine: una donna giovane e felice tiene in braccio la bambina, che muove i suoi primi passi verso la vita e volge lo sguardo verso l'obiettivo.  Dove sta andando la bambina e perché? Sta entrando nella nuova casa che il Destino ha progettato per lei, incontro ad una serie di opportunità che sembrano l'inizio di un romanzo.  Ma l'immagine è una fotografia, tratta da un articolo del Paese Sera, 10 luglio 1965 e  tu, Lettore, vieni a sapere immediatamente la Verità: cioè che la madre non è la Madrevera (anche se sarà, per sempre, Madre ) ma che la madre biologica, Lucia, ha posto fine alla sua vita nel Tevere, non prima di lasciare la sua bambina di otto mesi alla  comprensione e alla cura del Mondo, teneramente adagiata su un prato di Villa Borghese. Mondo che infatti ha accolto, e protetto, la pi

Eveline

 What's in  a book n.4 Eveline , da Gente di Dublino , di James Joyce, trad. italiana di M. G. Minoya. Ed. orig. Dubliners . Sedeva alla finestra osservando la sera che calava sul viale, con la testa appoggiata alle tendine e nelle narici l'odore del crétonne polveroso; si sentiva stanca. C'era poca gente per la strada. L'uomo che abitava nell'ultima casa passò rincasando; ne sentì i passi risuonare sul cemento del marciapiede e poi scricchiolare più in là sul sentiero, davanti alle nuove case rosse.  Inizia così uno dei racconti più belli e rappresentativi dei Dubliners di Joyce. Storia di adolescenza e giovinezza ma nello stesso tempo metafora dell'immobilismo di un mondo che non sa rinnovarsi La casa! Si guardò attorno per la stanza, passando in rivista tutti quegli oggetti familiari, che per tanti anni aveva spolverato una volta la settimana (...). Lei aveva acconsentito ad andarsene, a lasciare la sua casa. Era saggio ciò che faceva? La giovane, mite, Evel
  Possessione , di Antonia S. Byatt  (Titolo originale  Possession. A romance . 1990; ed. italiana: Torino Einaudi 1992) Tutto inizia da un libro: in una sala della London Library alle 10 di mattina di un giorno di settembre del 1986, Roland Mitchell, giovane ricercatore a contratto, apre con emozione il volume  ancora ricoperto di "nera, densa, tenace polvere vittoriana" di Randolph Henry Ash, poeta vittoriano di cui sta studiando le fonti letterarie. Dal libro spunta inaspettato un fascio di appunti: Il libro si aprì, come una scatola, liberando fogli su fogli di carta sbiadita, blu, crema, grigia, zeppi di scrittura rugginosa, dei graffi ingialliti di un pennino d'acciaio. Roland riconosce la grafia con emozione, legge e prende nota. Sembra una tranquilla mattinata di studio, poi l'improvvisa scoperta: due lettere indirizzate ad una donna, senza anno, mai spedite. Chi poteva essere la misteriosa destinataria? Ne esisteva una versione definitiva?  Ed ecco l'impu
 What's in a book, n.2 Il carteggio Aspern , di Henry James (in Il carteggio Aspern e altri racconti , Garzanti editore, 1996, traduzione di Gianna Lonza), titolo originale: The Aspern Papers (1888). Scritto da James nel 1887, durante un suo soggiorno in Italia, questo breve romanzo prende spunto in realtà da un aneddoto di cui lo scrittore sente parlare a Firenze (riportato in un passo del suo diario), riguardante un carteggio di lettere tra i poeti Shelley e Byron, del quale una certa Miss Claremont (che fu l'amante di Byron)  rimane l'unica, ormai anziana depositaria, e dei tentativi del capitano Silsbee, bostoniano appassionato di Shelley, di entrare in possesso del carteggio. La storia accende la fantasia di James: lo sfondo si sposta a Venezia, il protagonista, appassionato dello scrittore Jeffrey Aspern, prende in affitto per l'allora esorbitante cifra di mille franchi al mese un alloggio presso le signorine Bordereau, con lo scopo segreto di appropriarsi dell&#

Ritorno dall'India, di Abraham B. Yehoshua

  “What’s in a book” 1.  di Debora Vagnoni Ritorno dall’India , di Abraham B. Yehoshua (trad. di Alessandro Guetta ed Elena Loewental), Torino, Einaudi, 1999. “In India? - domandai stupito, -Perché proprio in India? Ma Hishin rideva divertito della piccola sorpresa:” Sì, proprio in India, perché Lazar sta cercando un medico che lo accompagni in una piccola spedizione da quelle parti.” Siamo a Gerusalemme. Un giovane medico conduce il tirocinio in ospedale con la speranza di entrare a far parte del reparto di chirurgia ma, invece di ricevere una proposta di assunzione, si sente offrire dal primario Hishin, che vede in lui invece un valido internista e ha già scelto un sostituto, una singolare proposta: dovrà accompagnare in India in qualità di medico il direttore dell’ospedale, Lazar, e sua moglie, per poter curare la loro figlia, che nel suo viaggio ha contratto l’epatite, e convincerla a tornare a casa. Sull’onda della delusione per quello che sente come un fallimento professionale, i